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Dagamo

Dagamo

Dagamo

Al di la del fiume> Marzabotto

Tipologia
Emilia IGT Rosso
Uve
100% Barbera
Gradazione
12% vol.

Chi sono

Con me hanno cercato di far esprimere tutto il potenziale della Barbera.

Per me utilizzano anfore di terracotta toscana di circa 8 hl nelle quali le mie uve vengono lasciate a  macerare con le loro bucce circa 3-4 mesi in più dopo la fermentazione.

L'azione della lunga macerazione, e dell'anfora mi conferiscono un carattere di grande eleganza, mineralità e longevità. Con questa tecnica si asseconda nel modo più naturale possibile l'evoluzione delle mie uve emi trasformo in vino rispettando la varietà, il territorio e il lavoro dell'uomo.

Mi esprimo al massimo a 16°-18°. 

La mia etichetta è opera dell'Amica Chiara Renda.

Con chi sto bene

Clamoroso! Esclamò un amico degustandomi. E la stessa esternazione la fedi io stesso vedendo  "Prima della pioggia" di Manchevski.

Ecco allora che un buon abbinamento polisensoriale può esser questo qui...

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PRIMA DELLA PIOGGIA

Prima della pioggia è un film del 1994 scritto e diretto da Milcho Manchevski. Vinse il Leone d'Oro al miglior film al 51ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia ed ebbe la nomination all'Oscar al miglior film straniero.

Trama

Il film viene diviso in episodi che si intersecano tra loro in maniera atemporale, come già fece Jim Jarmusch in Mystery Train e come ha fatto, praticamente in contemporanea con Manchevski, Tarantino in Pulp Fiction.

Primo episodio - Parole: Kiril (Grégoire Colin) un giovane monaco macedone che vive in un disastrato monastero sperduto fra le alture rocciose della Macedonia, a picco sul lago di Ocrida, si trova a dover nascondere una ragazza albanese atterrita, Zamira (Labina Mitevska), di cui non riesce neppure a capire la lingua. L'indomani un gruppo di scalmanati irrompe nel monastero alla ricerca della ragazza, la quale - dicono - ha ucciso un loro fratello. Riuscite inutili le ricerche, la presenza della ragazza viene però scoperta dai monaci. Il pur comprensivo padre abate è costretto a dimettere Kiril, che si avvia verso il lago per mettere in salvo Zamira. Ma il tentativo non gli riesce.

Secondo episodio - Volti: Anne (Katrin Cartlidge), photo-editor in un'importante agenzia di Londra, è inorridita dalle atrocità della guerra che ha modo di osservare attraverso i raccapriccianti reportage fotografici che le arrivano ogni giorno. Anche la sua vita privata è incerta e combattuta. Da un lato c'è Nick (Jay Villiers), un marito rassicurante e fedele, ma poco espansivo; dall'altro Aleksander (Rade Serbedzija), un fotografo di guerra temerario e utopico, sempre in viaggio, a caccia di foto drammatiche e impressionanti, che l'affascina. Un'inattesa sparatoria nel ristorante londinese, in cui casualmente muore Nick, pone fine tragicamente al suo conflitto interiore.

Terzo episodio - Fotografie: Aleksander (Rade Serbedzija) lacerato da un senso di colpa per certe sue foto particolarmente crude che gli danno l'impressione di aver lui stesso ucciso col suo implacabile obiettivo uomini come lui, decide di cercare pace e oblio in Macedonia, nel villaggio natio del quale gli è rimasto un ricordo idillico. Scopre, però, che l'odio e la guerra insensata non hanno risparmiato neppure quell'angolo ignorato della sua terra, e che gli albanesi, con i quali è vissuto amichevolmente nei suoi anni verdi, sono ora considerati nemici. Quando Hana (Silvija Stojanovska), una giovane albanese da lui amata da bambino, residente in un villaggio vicino, gli chiede aiuto per proteggere la figlia Zamira, ingiustamente accusata d'omicidio. Alexander non può esimersi dal prendere le difese della ragazza che è stata sequestrata dai parenti dell' ucciso, che sono anche i suoi, e muore per dare a Zamira (di cui forse è anche il padre) la possibilità di fuggire e innescare quindi le vicissitudini per il primo episodio.

Interpreti e personaggi

Katrin Cartlidge: Anne

Rade Serbedzija: Aleksander

Grégoire Colin: Kiril

Labina Mitevska: Zamira

Jay Villiers: Nick

Silvija Stojanovska: Hana

Phyllida Law: madre di Anna

Josif Josifovski: padre Marko

 

Cosa dicono di me

·        ZONA DI PRODUZIONE: Comune di Marzabotto, colli Bolognesi

·        TERRENO: matrice argillosa con microscheletro drenante e strati di argille plioceniche. Buona presenza di calcare e microelementi

·        COLTIVAZIONE DEL VIGNETO: Impianto a Guyot Singolo, a 5000 ceppi ha, coltivazione biodinamica in tutta la superficie aziendale

·        PENDENZA TERRENO: forte pendenza verso ovest

·        ESPOSIZIONE: direzione dei filari est-ovest

·        RESA  PER ETTARO: 50 ettolitri.