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DI VIGNA IN VIGNA: 40 ITINERARI NELL’ITALIA DEL VINO TRA CHARME, ALTA CUCINA E OSPITALITÀ di Tiziano Gaia

Di vigna in vigna è la prima guida turistica dedicata a chi non solo ama il vino, ma crede che viverlo in prima persona – là dove viene prodotto – sia la più emozionante delle esperienze.

Questo volume rappresenta una proposta di viaggio alternativo, una ricognizione nelle cantine italiane che hanno affiancato all'eccellenza enologica la possibilità di pernottare, mangiare, ritemprarsi in una spa o godere di una mostra d'arte a un passo (letteralmente) dalle botti in cui affinano alcuni dei più grandi vini nostrani e nel cuore (sempre letteralmente) di quel paesaggio vitivinicolo che tutto il mondo ci invidia.

Diviso in quaranta capitoli corrispondenti ad altrettanti territori del vino – dalle Langhe al Salento, dalla Valtellina al Sulcis, passando per il Chianti e la Costiera Amalfitana – Di vigna in vigna  passa in rassegna e descrive esaustivamente 200 strutture ricettive annesse ad altrettante cantine, esaltando il concetto di "enoturismo" e riunendo per la prima volta tutte le regioni italiane, nessuna esclusa.

A differenza delle classiche guide ai vini, il libro di Tiziano Gaia pone al centro dell'attenzione, più che la qualità organolettica delle etichette in sé (comunque sempre altissima), la qualità dell'accoglienza: ideale per un weekend romantico, una vacanza tra amici o un viaggio alla scoperta di zone estreme e poco battute, la proposta riguarda B&B, agriturismi, relais, wine resort, case-vacanza, osterie, ristoranti stellati, testimonianze storiche e musei distribuiti lungo tutto lo Stivale – isole maggiori e minori comprese – che di volta in volta assumono la forma di cascine, masi, corti, masserie, bagli, palmenti… secondo quella straordinaria diversità culturale e identitaria che rende unica l'Italia.

Senza dimenticare il fattore umano, naturalmente: nel vasto ventaglio delle possibili scelte, oltre al dato estetico e al comfort si è tenuto conto della vicenda personale dei vigneron che quelle strutture hanno fortemente voluto e reso efficienti. Tra una degustazione e un dolce risveglio in mezzo ai vigneti, il libro invita a completare l'esperienza con i loro racconti e le loro storie, spesso straordinarie.

L'autore

Tiziano Gaia è nato a Torino il 31 marzo 1975.

La famiglia originaria di Castellinaldo, piccolo paese non lontano da Alba (Cuneo), gli ha trasmesso la passione per la storia e le tradizioni locali.

Dal 2000 al 2008 si è occupato delle pubblicazioni e degli eventi del movimento internazionale Slow Food. In particolare ha ricoperto il ruolo di vice curatore della Guida Vini d'Italia (Slow Food-Gambero Rosso) e di curatore della Guida agli Extravergini. In tale veste ha scritto per le riviste interne (Slow, Slowine) e per alcune delle principali testate italiane (La Stampa, Famiglia Cristiana).

Dopo aver ufficialmente lasciato Slow Food per intraprendere il proprio percorso autoriale e di narrazione, nel 2009 ha lavorato all'interno del carcere delle Vallette (Torino) nell'ambito del progetto di inclusione sociale "Pausa Café".

È tornato a occuparsi di vino in due occasioni: insieme all'amico ed ex collega Giancarlo Gariglio ha collaborato alla stesura del libro "Grandi Vini" di Joe Bastianich, entrato nella classifica dei titoli più venduti negli Stati Uniti (2010); quindi ha seguito l'avvio di "Eataly New York", dove ha gestito l'enoteca di vini italiani per circa un anno (2010-2011).

Nel 2013 ha unito la passione per le arti visive e la conoscenza nel mondo del vino per dare vita al progetto "Barolo Boys", il cui film documentario, firmato insieme a Paolo Casalis e prodotto dalla Stuffilm Creativeye di Bra, è uscito il 30 settembre 2014 in Italia e il 3 novembre dello stesso anno negli USA. Già premiato come miglior documentario italiano nelle tematiche paesaggistiche e turistiche per l'anno 2014 e presentato in una ventina di festival internazionali, il film è entrato nella top 100 di iTunes. Sempre con la Stuffilm sta girando in questi mesi un documentario incentrato sulla figura di Renato Ratti, altro grande precursore del Barolo moderno: l'uscita è prevista per fine anno.

Al momento vive a Torino, dove sta sviluppando un network di giovani autori, film makers e case di produzione indipendenti volto alla "produzione di storie" in forma scritta, filmata o altro genere espressivo. I figli ribelli, la contaminazione tra culture e il viaggio inteso come attraversamento di esperienze e paesaggi dell'anima sono i temi forti del suo approccio narrativo.

Editore: EDT

Anno: 2015

Pagine: 352