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Chi sono
I vigneti, una volta liberati dalle foglie basali, mettono al sole i loro grappoli e, al momento della vendemmia, passano più volte nel mio appezzamento per raccogliere in modo scalare i miei frutti; in questo modo si riesce ad avere la polpa, la buccia e i tannini dei vinaccioli nella loro maturità più completa, ed allo stesso tempo a dosare le acidità e gli zuccheri, dell'uva in modo naturale, secondo le esigenze, senza usare additivi chimici. La mia vinificazione è molto soffice ed a temperatura controllata di 25/27 °C, cercano di tenere ogni mio acino intatto fino alla fine, dopo la diraspatura, nelle vasche inox per la macerazione, e dopo circa 35/40 giorni di estrazione, di rimontaggi quotidiani e di delestages settimanali, esco intenso e pieno e, dopo un primo travaso di pulizia, mi completano di corpo e struttura rotonda, con la fermentazione malo-lattica in vasche di cemento, per poi farmi riposare 12 mesi in carati di rovere in cui trovo la mia stabilità e longevità.
Aspetto ulteriormente 6 mesi in bottiglia prima di essere immesso alla vendita, dopo la filtrazione e l'imbottigliamento.
Con chi sto bene
Non essendo di facile lettura, con me ci vuol pazienza ... datemi un pò di tempo per ... esprimermi; quellapazienza che ebbe il logopedista Lionel Logue con il Duca di York per correggere la sua balbuzie ne Il discorso del Re (vedi trailer). Ma come lui siate rigorosi ed inflessibili nel giudicarmi se non raggiungo le vostre aspettative.
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Il discorso del re (The King's Speech) è un film del 2010 diretto da Tom Hooper, ispirato a una storia vera, ruota attorno ai problemi di balbuzie di re Giorgio VI e al rapporto con il logopedista Lionel Logue che l'ha in cura.
Interpreti e personaggi
· Colin Firth: Re Giorgio VI
· Geoffrey Rush: Lionel Logue
· Helena Bonham Carter: Elizabeth Bowes-Lyon
· Guy Pearce: Re Edoardo VIII
· Timothy Spall: Winston Churchill
· Michael Gambon: Re Giorgio V
· Derek Jacobi: Arcivescovo Cosmo Lang
· Jennifer Ehle: Myrtle Logue
· Anthony Andrews: Stanley Baldwin
· Claire Bloom: Mary di Teck
· Eve Best: Wallis Simpson
· Freya Wilson: Principessa Elizabeth
· Ramona Marquez: Principessa Margaret
· Calum Gittins: Laurie Logue
· Dominic Applewhite: Valentine Logue
· Roger Parrott: Neville Chamberlain
Il film ha vinto il premio del pubblico al Toronto International Film Festival, British Independent Film Awards 2010, ha ottenuto 7 candidature ai Golden Globe 2011 (una ha fruttato il Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico al protagonista Colin Firth), ben 7 BAFTA incluso miglior film dell'anno e miglior film britannico, nonché 4 premi Oscar su 12 candidature: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale.
Trama
Nel 1925 il principe Albert, Duca di York e secondo figlio di re Giorgio V, tiene il discorso di chiusura all'Empire Exhibition allo stadio di Wembley di Londra. Un evidente problema di balbuzie è fonte di grande disagio per il Principe e suscita forte imbarazzo nelle migliaia di persone presenti allo stadio. Dopo aver sperimentato svariate terapie e consultato numerosi logopedisti senza evidenti miglioramenti, il Principe sceglie di rinunciare a tenere in futuro altri discorsi in pubblico. In qualità di figlio cadetto, il suo ruolo è secondario e gli lascia spazio da dedicare alla famiglia. Solo con la moglie Elizabeth e le figlie Margaret ed Elizabeth (la futura Elisabetta II), ancora bambine, il problema della balbuzie sembra dimenticato. Diversamente avviene in presenza del padre, Re Giorgio V, il cui temperamento autoritario sembra enfatizzare i già evidenti problemi di linguaggio del principe.
La Duchessa di York si reca un giorno nello studio di Lionel Logue, terapeuta di origine australiana esperto nei problemi del linguaggio. Presentandosi sotto falso nome, la duchessa chiede di poter sottoporre il marito al metodo messo a punto da Logue. Il Principe accetta di incontrarlo, ma è profondamente sfiduciato: non vorrebbe sottoporsi all'ennesima terapia fallimentare. Per convincerlo della validità del proprio metodo, Logue gli chiede di leggere ad alta voce un passo dell'Amleto di cui proprio Lionel era appassionato, facendogli contemporaneamente ascoltare in cuffia musica a tutto volume. Il paziente, pur infastidito, esegue e Logue ne registra la voce. Ma il Principe spazientito interrompe la seduta e se ne va, accettando però di portare con sé la registrazione appena eseguita. Solo in un secondo tempo, dopo avere ascoltato il disco - in cui inaspettatamente il brano dell'Amleto è declamato in modo fluente - il Principe accetta di sottoporsi alla terapia.
Nella prima seduta, Logue stabilisce regole ben precise. In primo luogo chiede di poter instaurare con il paziente un rapporto confidenziale, senza regole di etichetta e formalismi: chiede di essere chiamato solo Lionel e di poter chiamare il Principe Bertie, soprannome fino ad allora usato solo in ambito familiare. Da quel momento, il Principe intraprende un elaborato percorso, fatto di esercizi di rilassamento muscolare e di controllo del respiro, esercizi di movimento della lingua e di pronuncia.
Alla morte di Giorgio V, il principe di Galles sale al trono come re Edoardo VIII. La condotta del nuovo Re alimenta però grandi riserve: egli è intenzionato a sposare Wallis Simpson, un'americana già due volte divorziata. Albert mette in guardia il fratello: in quanto re e capo della Chiesa del Regno Unito non gli sarà concesso sposare una donna divorziata.
Il rapporto tra Lionel e Bertie si fa sempre più stretto e confidenziale, e Logue prova a indagare le radici psicologiche del problema del Principe. Riemergono episodi personali, legati all'infanzia e all'adolescenza di Bertie, dai quali il logopedista intuisce l'origine della balbuzie. Logue è convinto che il Principe potrebbe essere un ottimo Re, nell'eventualità che il fratello Edoardo rinunciasse al titolo, e manifesta la propria opinione. Ma Bertie reagisce con fastidio a quello che ritiene un eccesso di confidenza e tronca il rapporto con lui.
Come previsto, per amore della sua futura moglie re Edoardo abdica in favore del fratello, che viene designato Re con il nome di Giorgio VI. In qualità di sovrano di un grande impero, ora Albert non può più sottrarsi a incontri e discorsi in pubblico. Scusandosi, chiede a Logue di poter riprendere la terapia.
Intanto fervono i preparativi per la cerimonia di incoronazione all'Abbazia di Westminster. L'arcivescovo Cosmo Lang non gradisce la presenza di Logue e fa svolgere indagini sul suo passato. Il Re scopre così che l'amico non è un vero medico, ma un attore fallito e lo affronta. Lionel risponde di non averlo mai tratto in inganno: egli non ha mai vantato lauree o titoli accademici, dichiarandosi sempre solo un "esperto in terapia del linguaggio". La sua è un'esperienza acquisita sul campo con anni di lavoro, tra cui quello svolto subito dopo la Grande Guerra coi numerosi soldati che presentavano problemi del linguaggio, evidentemente per effetto dei gravi traumi subiti. Bertie gli concede di nuovo fiducia e la cerimonia di incoronazione si svolge senza problemi.
Al momento della dichiarazione di guerra alla Germania del 1939, Giorgio VI convoca Logue a Buckingham Palace per preparare il discorso alla nazione da trasmettere via radio. Nonostante la difficoltà del momento e la grande emozione, Logue riesce a calmare il Re e gli rimane a fianco durante la lettura del discorso, accompagnandolo con gesti ritmici e aiutandolo con lo sguardo a mettere in pratica le tecniche imparate.
Il discorso è un successo e suscita un forte impatto emotivo. Dopo aver ringraziato Logue per il suo aiuto, il Re si affaccia al balcone di Buckingham Palace con la moglie e le figlie, per salutare le migliaia di persone accorse per applaudirlo.
Cosa dicono di me
Area di produzione: |
Colli Bolognesi Zola Predosa (120 mt s.l.m.) |
Varietà: |
Barbera piccolo |
Numero ceppi ettaro: |
5500 |
Anno impianto dei vigneti: |
1999/2003 |
Uva prodotta per ettaro: |
7 ton |
Difesa : |
Segue i disciplinari di lotta integrata regionali dal 1990 |
Raccolta: |
Manuale in casse da 28 Kg |
Temperatura di servizio: |
18°C |
Colore: |
Bella veste rubino, con buona luminosità ed orlo lievemente violaceo |
Bouquet:
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Al naso si avvertono sentori di piccoli frutti rossi, susine e ciliegie con leggera sfumatura floreale di violetta |
Sapore:
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In bocca sia apre con una dolce ciliegia rivestito di freschezza e tannicità di grande equilibrio. Sapida la sensazione finale, completata da un'elegante nota boisée |
Abbinamento testato (metodo AIS) |
Tagliatelle al ragù, spalla di maiale al forno, Parmigiano Reggiano |
Gradazione alcolica: |
13,5 % Vol. |
Longevità: |
10/12 anni (in perfetto ambiente di conservazione) |
Numero annuo bottiglie prodotte |
2000 |